sabato 9 febbraio 2013

Duquesne whistle


Duquesne whistle è una canzone atipica di Tempest per una serie di motivi. Il primo è che è l’unica il cui il coautore è Robert Hunter. Il secondo è quello della musica, insieme allegra e nostalgica.
Vi sono un sacco di Duquesne negli Stati Uniti, quello più grande sembra essere quello della Pennsylvania, mentre quello più suggestivo è un Duquesne, città fantasma oggi  abbandonata.
Quello che è citato nella canzone è però per me, dico per me che vivo in Italia e forse il  parere più autorevole potrebbe derivare da qualcuno che vive in quel territorio, è un Duquesne in Illinois, dico questo perché l’Illinois è molto vicino alla  città Natale di Dylan che nella canzone si chiede se verrà riconosciuto la prossima volta che vi metterà piede. Ho letto una volta di una signora a Duluth, sempre se la memoria non mi sfugge,  che gli vendette delle magliette di Bob Dylan  senza riconoscerlo subito.
Altro indizio è che nell’Illinois vi è una Carbondale (anche questo nome abbonda) abbastanza grande, il terzo indizio è una strana storia che ho recuperato (con un po’ di fortuna) su un fatto accaduto in un treno di Duquesne nel 1921 , Duquesne, Nel corso di una pioggia forte e di una tempesta un  fulmine ha colpito un passeggero del Illinois Central motore a  un miglio a sud di Pinckneyville e reso incosciente  l’ingegnere. Il treno correva a circa quaranta chilometri all'ora. L'ingegnere è caduto dal suo posto e così facendo ha causato l'apertura della valvola a farfalla. Il vigile del fuoco, illeso, ha preso il posto e ha portato il treno sotto controllo e, probabilmente, evitato uno scontro. ( New York Times, New York, NY 21 Nov 1921).
Questi indizi collegano anche il tema Tempesta alla canzone che non appartiene alla canzone omonima. Il quarto indizio è che Dylan, è da sempre interessato a leggere vecchi ritagli di giornali e di notizie d’epoca. Il mio indizio si perde un po’ non esendo risucito al momento a trovare la localizzazione precisa di Duquesne nell’Illinois.
Detto di questi indizi e collocato il tema del viaggio, il fatto che la canzone abbia un coautore rende più indecifrabile la parte proposta da Dylan. Sicuramente il tema è meno profondo e riappare quasi nella struttura del suo predecessore “Together through life” che quasi per intero (9 canzoni su dieci)  era composto assieme a Robert Hunter.
La musica domina l’aspetto principale della canzone in quanto l’apertura strumentale di una quarantina di secondi riporta a una atmosfera lontana, non a caso il primo che viene in mente è Jimmy Rodgers    the singing brakeman (il cantante frenatore) è anche qui ritorna il tema del treno. Fu proprio Dylan qualche anno fa a organizzare un disco tributo con le sue canzoni, cosa poi riservata solo a Hank Williams.
Detto questo il testo è incentrato su quello che è un viaggio del treno, è il treno che attraversa il paesaggio e le città e il protagonista sembra più uno spettatore che un viaggiatore, sia perché dice di fermarsi a Carbondale, sia perchè  quei riferimenti del sorriso dall’altra parte dello steccato, sia a quello dello svegliarsi nella stanza con la stessa donna sembrano un po’ allontanare la sensazione del treno che arriva alla propria città natale. In questo senso mi è apparsa un po’ azzardata l’ambientazione del video ufficiale che avviene nel mezzo della città. Una chiave di lettura del video è data dalla lettura del sogno che è l’unico momento in cui le proprie aspirazioni si realizzano e che rendono efficace la costanza del corteggiamento.
In ogni caso Duquesne whistle è un momento di nostalgia che introduce il disco verso tematiche più profonde che verranno proposte in seguito.

Vi è un riferimento religioso nella frase “I  can hear a sweet voice gently calling, Must be the Mother of Our Lord” e questa dolcezza della voce rimanda alla nuova dolcezza anche del suono del whistle legato alla presenza femminile  a bordo. Alla fine vi è la presenza del viaggio presente in tempest, un ritorno alla città come è presente in Scarlet town. 

 Duquesne whistle was the name of the largest blast furnace in the world, named the “Dorothy Six”, built in Duquesne, PA:


Duquesne whistle

testo di Bob Dylan e Robert Hunter


Listen to that Duquesne whistle blowing

Blowing like it's gonna sweep my world away

I'm gonna stop in Carbondale and keep on going

That Duquesne train gonna ride me night and day

You say I'm a gambler, you say I'm a pimp

But I ain't neither one

Listen to that Duquesne whistle blowing

Sounds like it's on a final run.

            

Listen to that Duquesne whistle blowing

Blowing like she never blowed before

Blue light blinking, red light glowing

Blowing like she's at my chamber door

    You're smiling through the fence at me

    Just like you've always smiled before

Listen to that Duquesne whistle blowing

Blowing like she ain't gonna blow no more.

               

Can't you hear that Duquesne whistle blowing

Blowing like the sky's gonna blow apart

You're the only thing alive that keeps me going

You're like a time-bomb in my heart

    I can hear a sweet voice gently calling

    Must be the Mother of Our Lord

Listen to that Duquesne whistle blowing

Blowing like my woman's on board.

               

Listen to that Duquesne whistle blowing

Blowing like it's gonna blow my blues away

You old rascal, I know exactly where you're going

I'll lead you there myself at the break of day

I wake up every morning with that woman in my bed

Everybody telling me she's gone to my head

Listen to that Duquesne whistle blowing

Blowing like it's gonna kill me dead.    

               

Can't you hear that Duquesne whistle blowing

Blowing through another no-good town

The lights of my native land are glowing

I wonder if they'll know me next time round

    I wonder if that old oak tree's still standing

    That old oak tree, the one we used to climb

Listen to that Duquesne whistle blowing

Blowing like she's blowing right on time.



Il fischio del Duquesne

trad. it. Francesco Alunni

Ascolta il fischio del treno di Duquesne,
fischia come se dovesse spazzare via il mio mondo.
Ho intenzione di fermarmi a Carbondale e proseguire il viaggio,
quel treno di Duquesne mi farà ballonzolare notte e giorno.
Dici che gioco d’azzardo, che sono un pappone
ma non faccio nulla di tutto ciò.

Ascolta il fischio del treno di Duquesne,
risuona come se fosse la sua ultima corsa.
Ascolta il fischio del treno di Duquesne,
fischia come mai ha fatto prima.
La luce blu lampeggia, quella rossa luccica,
fischia come se fosse alla porta della mia stanza.
Mi sorridi dall’altra parte dello steccato,
proprio come hai sempre sorriso in passato.

Ascolta il fischio del treno di Duquesne,
fischia come se non dovesse fischiare mai più.
Non senti il fischio del treno di Duquesne?
Fischia come se il cielo dovesse scoppiare in pezzi.
Sei tu l’unica cosa vivente che mi fa andare avanti,
sei come una bomba a orologeria nel mio cuore.
Mi sento chiamare lievemente da una voce soave,
dev’essere la madre di nostro Signore.
Ascolta il fischio del treno di Duquesne,
fischia come se la mia donna fosse a bordo.

Ascolta il fischio del treno di Duquesne,
fischia come se dovesse soffiare via la mia tristezza.
Vecchia canaglia, so esattamente dove stai andando,
ti ci porterò io stesso al sorgere del giorno.
Mi sveglio ogni mattina con quella donna nel letto,
tutti a dirmi che mi ha dato alla testa.
Ascolta il fischio del treno di Duquesne,
fischia come se dovesse farmi fuori.

Non senti il fischio del treno di Duquesne?
Fischia per un’altra spregevole città.
Luccicano le luci della mia terra natale,
chissà se mi riconosceranno la prossima volta,
chissà se c’è sempre quella vecchia quercia,
quella su cui eravamo soliti arrampicarci.
Ascolta il fischio del treno di Duquesne,
fischia come se dovesse spaccare il minuto.


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